{"id":17504,"date":"2016-06-20T11:12:04","date_gmt":"2016-06-20T09:12:04","guid":{"rendered":"http:\/\/www.laselvottadiariccia.it\/?page_id=17504"},"modified":"2016-08-01T15:57:56","modified_gmt":"2016-08-01T13:57:56","slug":"cosa-vedere","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/www.laselvottadiariccia.it\/cosa-vedere\/","title":{"rendered":"Cosa vedere"},"content":{"rendered":"

[vc_row][vc_column][vc_empty_space][vc_custom_heading text=”Cosa puoi visitare se vieni ad Ariccia” font_container=”tag:h1|font_size:55|text_align:center”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row full_width=”false” css=”.vc_custom_1411468502120{padding-top: 80px !important;padding-bottom: 80px !important;}” parallax_speed=”0.8″ bg_video_transparent=”0″][vc_column width=”1\/2″][vc_column_text]<\/p>\n

Ponte monumentale<\/h1>\n

Il famoso \u201cPonte di Ariccia\u201d, edificato tra il 1846 e il 1854 su commissione di Pio IX e progetto dell\u2019architetto Ireneo Aleandri (1795-1885), costituisce la pi\u00f9 imponente opera d\u2019ingegneria viaria dello Stato Pontificio nel XIX secolo. Ispirato all\u2019architettura degli acquedotti romani, \u00e8 caratterizzato da eleganti forme classiciste. Impostato su tre ordini di archi tra pilastri sovrastati da cornicione, con struttura in muratura e rivestimento in peperino, \u00e8 alto circa 50 metri e lungo 312. La costruzione del ponte, iniziata nel dicembre del 1846 su direzione dell\u2019ingegner Giuseppe Bertolini, fu ultimata dopo circa dieci anni con l\u2019inaugurazione da parte di Pio IX il 12 ottobre 1854. Il 2 giugno 1944 le arcate sommitali vennero minate dall\u2019esercito tedesco in ritirata per ostacolare l\u2019avanzata delle truppe alleate. Ricostruito nelle parti danneggiate tra il 1946 e il 1948, sub\u00ec un ulteriore crollo dei piloni centrali il 18 gennaio 1967. La ricostruzione di tali piloni in cemento armato \u00e8 iniziata nel dicembre del 1967 e, a distanza di circa un anno il ponte \u00e8 stato riaperto al traffico. I nuovi piloni, che dovevano essere rivestiti in peperino, sono rimasti in cemento a faccia vista, con pregiudizio estetico e statico per la struttura.<\/p>\n

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Chiesa S. Maria Assunta in cielo<\/h1>\n

Papa Alessandro VII Chigi dimor\u00f2 a lungo ad Ariccia e a lui si deve la radicale trasformazione urbanistica del borgo avvenuta con l’opera di Bernini attraverso la costruzione della Chiesa dell’Assunta e della piazza che fronteggia il Palazzo Chigi.
\nI lavori per la nuova chiesa collegiata di Ariccia iniziarono nel 1662, Bernini si serv\u00ec della collaborazione di Carlo Fontana, uno dei suoi migliori allievi. L’idea progettuale del Bernini fu ispirata dalla struttura architettonica del Pantheon, la cui pianta circolare si ritrova nella chiesa ariccina. La chiesa fu consacrata il 16 maggio 1664 con la messa celebrata dallo stesso Alessandro VII. A fiancheggiare la chiesa, due edifici denominati Casino del Governatore e Casino del Ministro (1662-1664) che si collegano alla chiesa attraverso una teatrale esedra che abbraccia la chiesa nella parte retrostante.
\nL’edificazione dei casini laterali all’Assunta fu portata avanti contemporaneamente ad essa e con grande velocit\u00e0, perch\u00e9 in uno dovevano essere collocate le Carceri in cui si amministrava la giustizia.<\/p>\n

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Palazzo Chigi<\/h1>\n

Il palazzo ducale di Ariccia costituisce un esempio unico di dimora barocca rimasta inalterata nel suo contesto ambientale e nel suo arredamento originario, a documentare il fasto di una delle pi\u00f9 grandi casate papali italiane: i Chigi, gi\u00e0 proprietari dell\u2019omonimo palazzo romano, oggi sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Iniziato nella seconda met\u00e0 del sedicesimo secolo dalla famiglia dei Savelli, il palazzo fu trasformato su commissione dei Chigi in una fastosa dimora barocca tra il 1664 e il 1672 su un’idea progettuale di Gian Lorenzo Bernini, che si serv\u00ec della collaborazione del suo giovane allievo Carlo Fontana.
\nIl palazzo vanta un’importante collezione di dipinti, sculture ed arredi, risalenti prevalentemente al XVII secolo, e provenienti anche da altre dimore di famiglia, tra cui lo stesso palazzo di Roma, venduto allo stato nel 1918.
\nForse per le sue caratteristiche spagnoleggianti Luchino Visconti volle ambientare nel palazzo gran parte del suo capolavoro: “Il Gattopardo”, girando tutti gli interni di Donnafugata, comprese le soffitte (1962).
\nIl palazzo, ceduto a particolari condizioni di favore al Comune di Ariccia il 29 dicembre 1988 dal principe Agostino Chigi Albani della Rovere, \u00e8 adibito a museo di se stesso e centro di molteplici attivit\u00e0 culturali (mostre, concerti, visite guidate, convegni, etc.).<\/p>\n

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Piazza della Repubblica<\/h1>\n

Piazza di Corte \u00e8, per chi arriva da Albano Laziale, il primo, monumentale impatto con l’architettura berniniana di Ariccia. Questa bella piazza, con da un lato il Palazzo Chigi e dall’altro la Collegiata, fu realizzata dal celebre architetto e artista del XVII secolo, e presenta un altro monumento caratteristico: la fontana. Questa bella fontana a doppia vasca, con elegante spruzzo sulla parte superiore, venne realizzata da Bernini ad Ariccia.<\/span><\/p>\n

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Parco Chigi<\/h1>\n

Al palazzo \u00e8 annesso il vasto parco di 28 ettari, risalente al XVI sec., ricco di una rigogliosa vegetazione mista di latifoglie, reperti archeologici, fontane e manufatti del XVII sec., ultimo frammento del “nemus aricinum” consacrato a Diana.
\nNato originariamente come “Barco”, cio\u00e8 area cintata da destinarsi alla caccia, costituisce una preziosa anticipazione del cosiddetto “giardino paesistico” o “romantico” per il suo carattere naturalistico e pittoresco, sviluppatosi soprattutto nel ‘600 con le progettazioni del Bernini e del Fontana (piazzale del Mascherone, grotta della neve, fontane del Mascherone, etc.).
\nNel corso del ‘700 e dell’800 il parco \u00e8 stato meta privilegiata del Grand Tour d’Italie, riprodotto in numerosi dipinti di artisti quali Hackert, Corot, Turner, Ivanov etc., ricordato da Goethe, Stendhal e D’Annunzio.
\nTra i monumenti pi\u00f9 importanti presenti l’Uccelliera costruita dai Savelli (1628) e l’imponente monumento di et\u00e0 tiberiana del propretore della Mesia, Tiberio Latinio Pandusa, proveniente dall’Appia Antica e rimontato nel 1997.<\/p>\n

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Vieni a trovarci e potrai scoprire tante altre cose ad Ariccia… Un paese ricco di Storia e di Tradizioni<\/h1>\n

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Castel Gandolfo<\/h1>\n

Castel Gandolfo detto semplicemente Castello nel dialetto dei Castelli Romani. Il centro abitato fa parte dei I borghi pi\u00f9 belli d\u2019Italia.
\nLa citt\u00e0 \u00e8 conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva dei papi. Il suo territorio include quasi tutto l\u2019arco costiero del Lago di Albano, che ospita lo stadio Olimpico di Canottaggio CONI.
\nCi sono vari luoghi di interesse archeologico, tra cui l\u2019emissario del Lago Albano ed i resti della villa albana di Domiziano, nonch\u00e9 naturalistico, dato che la zona \u00e8 inclusa nel perimetro del Parco regionale dei Castelli Romani. Non mancano infine punti di interesse artistico, come la collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova edificata da Gian Lorenzo Bernini.<\/p>\n

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Albano Laziale<\/h1>\n

Albano laziale \u00e8 uno dei comuni pi\u00f9 importanti dei Castelli Romani e il centro pi\u00f9 animato commercialmente. \u00a0Il territorio di Albano \u00e8 in parte incluso nel parco regionale dei Castelli Romani. Il comune comprende due popolose frazioni di Cecchina e Pavona. Dal punto di vista climatico, come tutti i castelli romani, rientra nel clima temperato mediterraneo, con inverni miti ed estate ventilate. Albano possiede notevoli potenzialit\u00e0 turistiche, come il circuito archeologico dei castra Albano e le bellezze naturalistiche del Colle dei Cappuccini e delle sponde del Lago Albano.\u00a0 Il lago di Albano \u00e8 il lago vulcanico pi\u00f9 profondo d\u2019Italia (168 m) di forma leggermente ovale, sulle coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani. Nel 1960 proprio sulle sponde di questo lago hanno luogo le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma.<\/p>\n

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Nemi<\/h1>\n

Citt\u00e0 dei Castelli Romani famosa per la coltivazione delle fragoline di bosco sulle sponde dell\u2019omonimo lago. Nemi \u00e8 posizionato al centro dei Colli Albani ed \u00e8 il comune pi\u00f9 piccolo dei Castelli Romani. Il Lago di Nemi \u00e8 un lago vulcanico dalle caratteristiche simili a quelle del lago Albano, ma con dimensioni minori.<\/p>\n

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